MACERATA Una corsa contro il tempo per arrivare a una soluzione condivisa per la gestione dell’acqua. Una decisione per la quale il tempo stringe: se entro la fine dell’anno non ci sarà un gestore unico si andrà, infatti, a gara e il servizio verrà affidato a un soggetto che partecipa alla manifestazione di interesse.
Due le proposte finora sul tavolo dei sindaci dell’Aato 3: una arrivata dal presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, e sostenuta - tra gli altri - dai sindaci di Recanati, Osimo, Castelfidardo, Tolentino e San Severino; l’altra elaborata dal presidente dell’Aato 3, Alessandro Gentilucci insieme al sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, e condivisa - tra gli altri - dai sindaci di Montecosaro, Morrovalle, Corridonia, Camerino e altri Comuni della montagna escluso Castelsantangelo sul Nera.
La differenza
La differenza sostanziale tra le due proposte ruota tutta intorno al la presenza di un soggetto privato tra i soci di una delle attuali aziende partecipate che si occupano della gestione dell’acqua nel territorio Comuni.
Il presidente dell’Aato 3 - nel portare avanti tale piano - si fa forte del fatto che per mantenere la gestione in house il primo passo da fare sia quello di mettere alla porta il privato. Una delle ipotesi, infatti, è che la società interessata liquidi il socio privato. Dunque altra differenza tra le due proposte riguarda le società: da una parte (Parcaroli) viene creata una ulteriore società oltre a quelle già esistenti; dall’altra (Gentilucci) nasce una società tagliando i rami idrici di quelle già in essere. Tra i temi al centro del dibattito la questione delle tariffe sollevata dal gruppo di Gentilucci e Ciarapica: tenere insieme un numero maggiore di società potrebbe portare a un aumento della tariffazione per l’utente finale. Un aumento che invece potrebbe essere scongiurato se a capo della gestione c’è una sola realtà composta dai Comuni.