Torture al Beccaria, gli agenti si difendono: «Abbandonati a noi stessi». Quella mail della direttrice e le intercettazioni choc

di Redazione Web
Martedì 23 Aprile 2024, 23:42 | 2 Minuti di Lettura

Lo scambio mail tra una madre e la precedente direttrice

Agli atti dell'inchiesta c'è anche uno scambio di mail tra la madre di un detenuto vittima di un pestaggio e l'allora direttrice facente funzione Maria Vittoria Menenti, che dalle carte non risulta indagata. La madre del ragazzo, infatti, dopo aver visto in videochiamata il figlio con «segni di percosse sul viso», il 2 gennaio 2023, aveva segnalato l'episodio alla direzione tramite una mail.

Otto giorni più tardi, Menenti le aveva risposto rassicurandola «sull'adozione delle procedure previste nel caso specifico». Lo stesso ragazzo, raccontando a verbale un'aggressione subita il 22 dicembre 2022 da tre agenti, ha dichiarato che «mentre si trovava steso a terra davanti all'ufficio del capoposto, ancora ammanettato e sanguinante in volto», era intervenuta l'allora direttrice del carcere, ossia Menenti, «che intimava agli assistenti di togliergli le manette» e «disponeva l'invio in infermeria» del detenuto.

Come osservano l'aggiunto Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena nella richiesta di custodia cautelare, «gli agenti interrompevano il violento pestaggio» ai danni del giovane «solo per l'arrivo della direttrice», la quale «vedeva il detenuto a terra sanguinante e ordinava loro di togliere le manette». Stando agli atti, Menenti avrebbe poi preso parte anche al colloquio di un altro ragazzo «con il comandante e la psicologa», nel quale il giovane espose «i fatti» relativi a un pestaggio che aveva subito il 18 dicembre 2022. Il difensore del ragazzo presentò denuncia il 16 marzo 2023. Lo scorso dicembre si è insediato al Beccaria il nuovo direttore Claudio Ferrari.

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