ANCONA Nella triangolazione Ancona-Roma-Bolzano, gli ultimi giorni avevano registrato chat infuocate. Telefonate martellanti e preoccupate tra Regione, aeroporto, Enac e SkyAlps. Il conto alla rovescia era partito. La compagnia altoatesina aveva garantito la continuità territoriale dalle Marche fino al 15 maggio e a quella deadline mancava appena una settimana. Ci si stava per rassegnare ad uno stop temporaneo ai voli per Milano.
La svolta last minute
Un incubo, considerando che tutto il resto dell’operazione sulla continuità territoriale era stato sacrificato sull’altare di Linate. Poi ieri, in un uggioso pomeriggio di maggio, il lieto fine: SkyAlps è riuscita a trovare al fotofinish un Dash - lo stesso aeromobile usato finora - in wet lease (tradotto dal gergo tecnico: a noleggio) per coprire la tratta fino ad ottobre, quando il nuovo bando dovrebbe individuare la compagnia che collegherà le Marche a Roma, Milano e Napoli per i prossimi due anni. È inoltre in arrivo anche un ritocco all’orario del volo su Fiumicino: partenza dal Sanzio intorno alle 12 e non più alle 15,30. Non abbastanza per l’andata e ritorno in giornata, ma comunque un correttivo al rialzo. La ricerca del velivolo introvabile stava andando avanti da settimane senza successo. Quello usato finora tra una settimana sarà impegnato altrove: per questo, partecipando alla procedura d’urgenza dell’Enac chiusa ad inizio marzo, la compagnia aveva garantito la propria disponibilità solo fino al 15 maggio.
Gli scenari
Per un momento si era addirittura materializzata l’ipotesi più estrema: farsi prestare un aeromobile da Aeroitalia, la compagnia che ha operato la continuità territoriale dal Sanzio fino al 31 marzo scorso tra un disservizio e una cancellazione proprio a causa dei problemi tecnici agli apparecchi.
Il futuro
Diventa dunque necessario un lifting e Ministero dei Trasporti e Palazzo Raffaello stanno valutando un aumento del contributo pubblico. Si deve tuttavia lavorare di cesello: se si prosegue sulla strada degli Oneri di servizio pubblico (Osp) tracciata dal primo bando, alzare troppo l’asticella implicherebbe un nuovo passaggio con l’Ue per evitare la tagliola sugli aiuti di Stato. Una procedura lunga che rischia di mancare la deadline di ottobre. L’altra opzione sarebbe utilizzare una procedura più snella, quella degli aiuti al vettore sperimentata per la continuità territoriale dalla Calabria, che ha messo a bando cifre decisamente maggiori e dunque più appetibili. È tempo di decisioni: vietato adagiarsi sugli allori.