L’esplorazione della Corsica perla in mezzo al Mediterraneo

La partenza è dal paese di Bonifacio in una insenatura simile a un piccolo fiordo

L’esplorazione della Corsica perla in mezzo al Mediterraneo
L’esplorazione della Corsica perla in mezzo al Mediterraneo
di Saverio Spadavecchia
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Mercoledì 1 Maggio 2024, 02:10

Un gioiello in mezzo al Mediterraneo. La Corsica è una terra antica, orgogliosa e fiera, figlia di tante storie e popolazioni che l’hanno resa unica. Un viaggio nei luoghi più caratteristici, alla scoperta di una terra antica. Una terra antica, dalla posizione strategica, che per millenni è stata al centro di interessi e popoli diversi.  Prima tappa di un viaggio “inaspettato” è Bonifacio, paese nel profondo sud dell’isola, costruito attorno ad una profonda insenatura simile ad un piccolo fiordo circondato da pareti in calcare bianco, all'interno delle quali sono anche state scavate nel tempo vani di vecchie case e magazzini. Una gioia per gli occhi dei turisti che ne apprezzano il ritmo tranquillo e la bellezza degli scorci.

La grotta dello Sdragonato

Nei dintorni di Bonifacio c’è la grotta dello Sdragonato (o grotta di S’Dragulinu, ovvero piccolo drago), una delle grotte più famose di tutta l’isola e tra le più belle del Mediterraneo. Risalendo verso il centro dell’isola si può ammirare il grande parco regionale, che permette la conservazione del paesaggio e di numerose specie animali e vegetali. Tra le specie animali presenti spicca il muflone, simbolo del parco e dell'isola. Altro animale simbolo è l'avvoltoio gipeto. Fino agli anni '90 del secolo scorso, i gipeti erano relativamente numerosi, ma in seguito c'è stato un rapido declino fino ad una popolazione residua di solamente 14 individui, di cui quattro coppie. Recentemente è stato pero riavviato un percorso di ripopolamento. La costa ovest dell’isola è caratterizzata dalla presenza dal capoluogo regionale, Ajaccio.

La città natale di Napoleone Bonaparte è da vistare con attenzione e da non perdere è l’iconica cittadella, circondata da mura impenetrabili. C’è poi Calvi, al nord dell’isola già abitata ancor prima dei romani. Calvi è stata anche una piazzaforte genovese, ma ora è più nota per le sue spiagge, la sua vita culturale e le piccole vie della sua cittadella. È proprio la cittadella a colpire gli occhi perché si innalza su di un promontorio roccioso e diventa il cuore della vita turistica della città con caffè all’aperto, palazzi storici e la procattedrale di San Giovanni Battista. Nella chiesa si trova conservato il crocifisso esposto sulle mura durante l’assedio franco-ottomano nel 1555.

La cucina

La cucina corsa è capace di raccogliere e assorbire le peculiarità di tante specialità provenienti dalla terraferma. Tra i piatti da provare sicuramente l’aziminu, una zuppa di pesce con aragosta e frutti di mare simile al caciucco livornese e viareggino. Altra pietanza da provare è lo stufatu, uno sformato di lasagne con prosciutto affumicato, carne di maiale e di manzo a cubetti aromatizzato con vino rosso e parmigiano, cipolla, aglio e passata di pomodoro. I corsi preparano a casa anche molte marmellate (confiture), che hanno come ingrediente principale la frutta dell'isola, le castagne. Impossibile poi non provare i tanti formaggi tipici o i dolci, che caratterizzano l’isola. Attenzione anche i liquori, perché quelli di mirto e di anice sono decisamente da provare per concludere un pranzo o una cena.

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