Guerra Ucraina, Meloni: «Non ho condiviso le parole di Macron e gliel'ho detto. Se non molliamo costringiamo Putin a trattare»

Le parole del premier a "Fuori dal coro", in onda stasera su Rete 4

Ucraina, Meloni: «Non ho condiviso le parole di Macron e gliel'ho detto, bisogna fare attenzione ai toni che si usano»
Ucraina, Meloni: «Non ho condiviso le parole di Macron e gliel'ho detto, bisogna fare attenzione ai toni che si usano»
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 18:41

«Non ho condiviso le parole di Macron, l'ho detto anche a lui. Si deve fare attenzione ai toni che si usano. Però non vuol dire che non si debba fare ciò che è giusto. E bisogna stare attenti a come certe cose vengono vendute, tra virgolette». Così la premier Giorgia Meloni a "Fuori dal coro", in onda stasera su Rete 4, parlando della crisi in Ucraina: «Arrivo da un Consiglio Ue dove si parlava di protezione civile e mi ritrovo su diversi quotidiani che noi staremmo preparando l'Europa alla guerra, perché c'era un passaggio che diceva che bisogna mettere in cooperazione la risposta alla crisi ma si parlava di protezione civile».

Meloni e la guerra in Ucraina

«Quello che Putin aveva in testa era una guerra lampo che gli avrebbe consentito di invadere l'Ucraina in qualche giorno. E se questo fosse accaduto, temo che non si sarebbe fermato. Chi cerca di aiutare l'Ucraina allontana la guerra rispetto alla possibilità che arrivi nel cuore d'Europa».

«Lo abbiamo fermato lì. E secondo me - ha aggiunto - se non molliamo lo costringiamo anche a sedersi a un tavolo delle trattative per cercare una pace giusta, che è ovviamente l'obiettivo che abbiamo.

Perché non è che ci divertiamo nell'attuale contesto. L'importante è che noi sappiamo qual è l'obiettivo che vogliamo».

L'attentato a Mosca

Meloni ha parlato anche dell'attentato al Crocus City Hall: «Quello che è accaduto a Mosca è stato scioccante. Sono immagini che lei ricorderà abbiamo già visto in altri contesti. Io ero a Parigi quando ci fu un attentato analogo al Bataclan che fu anch'esso rivendicato dall'Isis. Chiaramente colpisce molto. A me ha colpito molto anche la dinamica: immaginare in una città blindata, in uno Stato che è coinvolto in un conflitto, quattro attentatori che entrano e uccidono decine di persone e si allontanano praticamente indisturbati, obiettivamente colpisce».

«Come sappiamo l'attentato» di Mosca «è stato rivendicato. Quindi si può dare la colpa a chi si vuole quando si fa propaganda, ma c'è qualcuno che ha dichiarato "siamo stati noi". E del resto le modalità sono quelle che noi conosciamo. Non vedo come un attentato del genere potrebbe aiutare l'Ucraina o l'Occidente. E penso che anche noi dobbiamo fare attenzione a una certa propaganda».

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