Vuole intascare i soldi del morto e si presenta in banca col cadavere: «Era vivo quando siamo arrivati»

Voleva provare a riscuotere un prestito di circa 3.000 euro a nome di un uomo di 68 anni, seduto in sedia a rotelle

Vuole intascare i soldi del morto e si presenta in banca col cadavere: «Era vivo quando siamo arrivati»
Vuole intascare i soldi del morto e si presenta in banca col cadavere: «Era vivo quando siamo arrivati»
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 22:19

Accade tutto il pomeriggio di martedì, quando una donna si presenta in una banca di Bangu, città dell’area metropolitana di Rio de Janeiro (in Brasile), per provare a riscuotere un prestito di circa 3.000 euro a nome di un uomo di 68 anni, seduto in sedia a rotelle. Lo chiama “zio”, gli tiene la testa e accenna un movimento per prendergli la mano e farlo firmare davanti agli addetti della banca. L’uomo però è deceduto da alcune ore, come accerteranno i soccorritori, la polizia e le prime indicazioni giunte dall’istituto di medicina legale. La scena è talmente grottesca e inusuale che gli addetti della banca si convincono a riprendere tutto con il cellulare, dando vita a un video divenuto virale in poche ore. La versione non censurata del video lascia pochi dubbi sull’accaduto. Soldi che servivano per comprare un televisore nuovo e fare qualche piccola ristrutturazione in casa, secondo la versione della donna, arrestata in flagranza di reato. L’accusa infatti è di tentato furto aggravato dall'uso del mezzo fraudolento e, ovviamente, di vilipendio di cadavere.

LE INDAGINI

La donna, Erika de Souza Vieira Nunes di 42 anni, sosteneva di essere nipote e badante dell’uomo. Non è ancora chiaro il livello di parentela tra i due. Nel video diffuso si vede la donna parlare con il cadavere senza essere scossa dalla situazione: «Zio, mi senti? Dovresti firmare. Se non firmi non possiamo fare nulla. Io non posso firmare per conto tuo». Prova a prendergli il braccio, poi gli tiene la mano e contemporaneamente la testa, che scivola sempre all’indietro, ma non si spinge fino a inscenare una firma dei documenti.

Gli arti dell’uomo non rispondono. Poi, sempre rivolgendosi all’uomo, aggiunge: «Ti tieni così forte alla carrozzina». E alle impiegate della banca, che nel frattempo hanno allertato i soccorsi, dice: «Non avete visto come ha tenuto la porta quando siamo entrati?». Le donne le fanno notare che l’uomo sta male, il colorito è strano. E lei ribatte: «No, ma lui è proprio così, non parla. Zio, vuoi che torniamo di nuovo in ospedale?». Nelle ore successive verrà appurato che l’uomo è stato effettivamente ricoverato in ospedale la scorsa settimana per una polmonite, salvo essere dimesso all’inizio di questa settimana. La versione della donna è opposta. La sua legale sostiene che l’uomo non sia stato trascinato lì dopo essere deceduto, ma che sia morto all’interno della filiale e che vi siano testimoni pronti a dimostrarlo. Le telecamere del complesso commerciale dove si trova la banca però mostrano la donna arrivare con un Ncc chiamato tramite app e caricare l’uomo sulla sedia a rotelle. L’uomo non sembra fare alcun movimento volontario. Adesso la polizia sta rintracciando il conducente dell’auto per avere una testimonianza dell’accaduto. Inoltre le prime ricostruzioni indicano che è da escludere che l’uomo sia morto da seduto, essendoci segni di ipostasi cadaverica - ovvero un ristagno di sangue - a livello della nuca. Se fosse morto da seduto, spiegano, questi segni si troverebbero quantomeno alle gambe. «La signora ha tentato di simulare una firma per il prestito, arrivando in banca quando l’uomo era già morto», ha detto il responsabile del caso Fábio Luiz.

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