SAN BENEDETTO Quasi mezzo milione di bolletta della luce. E’ la cifra che si è trovato di fronte un imprenditore che opera nella zona del lungomare di San Benedetto che, a novembre, ha aperto la busta con all’interno la fattura legata alla fornitura di energia elettrica per la propria attività trovandosi di fronte ad una cifra da infarto: 430mila euro. Una cifra che ha letteralmente paralizzato l’uomo comprensibilmente stordito di fronte a quel pezzo di carta che in realtà avrebbe dovuto mostrare ben altri numeri. Il consumo effettivo avrebbe dovuto essere quantificato in meno di 5mila euro. Un centinaio di volte di meno rispetto alla somma da capogiro arrivata per posta.
Lo smarrimento
Dopo il primo momento di smarrimento l’imprenditore si è messo in moto per capire come uscire da quella assurda situazione. Anche perché la scadenza era stata fissata a metà dicembre. Tuttavia, ciò che avrebbe dovuto essere risolto in pochi giorni, si è trasformato in un incubo che ha perseguitato l'uomo per settimane. La sua lotta per smentire la bolletta e dimostrare l'assurda discrepanza tra il consumo effettivo e quello addebitato, si è rivelata un viaggio attraverso un labirinto burocratico.
I costi
Questo non solo per il costo sostenuto nel dimostrare l'errore, ma anche per le gravi ripercussioni psicologiche subite nel confrontarsi con una bolletta assurda. E come se non bastasse è anche arrivata quella che, alla luce dei fatti, suona come un’autentica beffa: pochi giorni fa è arrivato un rimborso di 42 centesimi. Sotto forma di assegno.