SENIGALLIA Senigallia e le Marche, queste sconosciute. E’ quanto emerge da un sondaggio di AssoHotel Confesercenti rivolto a 40mila europei. «Abbiamo consegnato all'assessore al Turismo un elenco di dieci azioni di promozione, che vanno da Facebook alle radio, dalle associazioni ai giornali – spiega Alberto Tassi, presidente regionale di AssoHotel Confesercenti - da attivare in Limburgo, Belgio, Essex, Westfalia, Baviera Svizzera, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Malopolska e Lituania. Questi, a nostro avviso, sono gli unici mercati sui quali possiamo essere competitivi da subito».
L’analisi
Qui suggerisce di investire con la promozione. «Abbiamo fatto indagini di mercato con sondaggi che hanno toccato 40.000 persone – prosegue Tassi -. E’ emerso che tra l'80 e il 90% non ha mai sentito nominare Senigallia e mai è stata proposta né la nostra città, né la nostra regione, ma che il 50% degli intervistati usa la Ryanair, che effettua già voli su Ancona e Rimini da queste regioni europee». Altre risposte hanno sorpreso. «Due mercati lasciano letteralmente sconcertati – rivela Alberto Tassi -, l'Austria che nutre enorme interesse per l'Adriatico ma ignora le Marche, e la Svizzera, che ha come affaccio naturale l'Italia, ma completamente ci ignora. La situazione più sorprendente è Lugano, città turistica con la quale condividiamo il Summer Jamboree e, in modo stupefacente, i suoi cittadini non hanno mai sentito nominare Senigallia. Questo strano risultato è emerso anche nelle analisi statistiche presentate in Comune da una società che gestisce software alberghieri».
Azioni subito
Come Tassi anche Manfredi invita a guardare al presente per fare qualcosa di concreto subito. «Intanto cerchiamo di superare i troppi individualismi che frenano la crescita del territorio – conclude Manfredi -. Molti comuni del territorio ancora non avvertono i vantaggi di presentarsi come distretto turistico integrato al mercato, dove ognuno può offrire e vendere le proprie eccellenze attuali e future, personalmente mi sembra una rinuncia alla crescita. Un limite tutto marchigiano che, però, in altre parti delle Marche stanno superando brillantemente».