PESARO Assalto al bus dei tifosi della Recanatese, la Questura di Pesaro stringe il cerchio sui possibili responsabili. Un lavoro approfondito per dare una risposta immediata a un gesto scellerato e incomprensibile. La polizia si è mossa a 360 gradi sin dalle prime battute e si è concentrata in particolare sul mondo degli ultras. Un cerchio ristretto a poche persone, forse 4 che hanno agito domenica sera dopo la rocambolesca sfida salvezza tra la Vis Pesaro e la Recanatese. Persone che potrebbero non essere state neppure allo stadio a vedere la partita. Le verifiche sono in corso.
I pesaresi si sono guadagnati la permanenza nel campionato di calcio di Serie C ma fuori dallo stadio le cose sono trascese. Attimi di preoccupazione a bordo dei quattro pullman dei tifosi ospiti, mentre stavano lasciando Pesaro. Infatti i mezzi sono stati bersaglio all’ingresso del casello autostradale di un vero e proprio agguato premeditato. Gli assalitori hanno agito da una strada secondaria adiacente al casello. Hanno lanciato petardi, un bengala e vari tipi di oggetti contundente che poteva recare danno ai pullman.
A bordo c’erano anche famiglie con bambini al seguito. Un bus specifico era adibito proprio a loro ed è stato quello che ha avuto la peggio. Un vetro è andato in frantumi dopo il lancio di un oggetto non ben identificato. Per fortuna che le schegge del vetro non hanno ferito nessuno. La polizia sta visionando anche le telecamere di videosorveglianza della zona. Quanto ai possibili reati penali si parla di danneggiamento e getto pericoloso di cose.
La nota della Recanatese
La Us Recanatese, in una nota, parla di «condizioni di insicurezza» dello stadio in quanto «gli ultimi minuti c’erano giocatori con numerosi tifosi a bordo campo in condizioni eniamo, inoltre, a fare una piccola replica alla nota condivisa dalla Recanatese sulla propria pagina Facebook. Onore alla squadra avversaria per la caparbietà con la quale ha affrontato la gara, restando in partita fino alla fine con carattere. Ma screditare l’operato di terna arbitrale e sala Var con l’obiettivo di mettere in cattiva luce una salvezza che ci siamo guadagnati con forza e determinazione non rispecchia il nostro concetto di ‘sportività’. Ci dispiace per i tesserati giallorossi che sono stati invasi dal caloroso pubblico pesarese che non si è fermato nemmeno di fronte all’opposizione della sicurezza che ha fatto il possibile per limitare l’accesso al campo nel post partita. Ci assumeremo le nostre responsabilità. Il processo via social non è nel nostro stile. Porgiamo alla Recanatese i migliori auguri per il futuro».