Acqua ossigenata e soda caustica nel latte, maxi sequestro del Nas nelle Marche: il plauso del ministro

Inchiesta della Procura sullo stato di conservazione dei prodotti, l'ipotesi su cui si indaga è per frode. «Fornita la massima collaborazione»

Acqua ossigenata o soda caustica nel latte, maxi sequestro del Nas nelle Marche: il paluso del ministro
Acqua ossigenata o soda caustica nel latte, maxi sequestro del Nas nelle Marche: il paluso del ministro
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Giovedì 25 Aprile 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 08:55
PESARO Latte e formaggi adulterati con acqua ossigenata o soda caustica per coprire il cattivo stato di conservazione, messi in commercio e destinati alla grande distribuzione: un’indagine partita da Pesaro ha portato al momento al sequestro di 200 tonnellate complessive di prodotti. La Procura indaga per frode alimentare dopo una serie di sequestri e perquisizioni condotte dal comando carabinieri Nas di Ancona e dall'Unità investigativa Centrale del Dipartimento dell'Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari (Icqrf) del Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf).  


Dieci persone coinvolte


Tre le perquisizioni avvenute in altrettante società con 10 persone coinvolte: l’azienda madre è nella provincia di Ancona, a Jesi, mentre quella controllata è nell’entroterra di Fano, a Colli al Metauro, la terza società, che ha compiti logistico amministrativi, è invece di fuori regione. Nel Pesarese la perquisizione che ha fatto scattare l’inchiesta ha riguardato il sito produttivo caseario di Fattorie Marchigiane, il consorzio cooperativa società agricola, appartenente al Gruppo Cooperlat. In una laconica nota l’azienda fa sapere «di aver fornito e di continuare a fornire la massima collaborazione allo svolgimento delle indagini, nella consapevolezza del costante e corretto operato di Fattorie Marchigiane». 


Le indagini della Procura di Pesaro mirano ad accertare l’utilizzo di sostanze sofisticanti e adulteranti nel circuito produttivo di prodotti lattiero caseari destinate alla grande distribuzione. Le perquisizioni e i sequestri sono scattati nella giornata di lunedì e le attività di indagine hanno impegnato oltre 60 ufficiali di polizia giudiziaria tra carabinieri dei Nas e Ispettorato repressione frodi. Complessivamente sono state rinvenute circa 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di prodotti lattiero caseari, per un totale di 200 tonnellate sequestrate oltre che circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti, per un valore complessivo pari a poco meno di 800mila euro.

Alla base dell’indagine il sospetto dell’utilizzo di adulteranti che favorirebbero e fermerebbero il processo di acidificazione del latte intervenendo sulle cariche batteriche.

Il procedimento riguarderebbe le stesse caratteristiche organolettiche del latte che, se lasciato a una temperatura superiore a 6 gradi vede il ph, ovvero la misura dell'acidità o dell'alcalinità di una sostanza, abbassarsi e innescare un processo che lo porta a diventare acido. Chiaramente se una sostanza inacidisce diventa difficilmente commerciabile per sapore e odore, soprattutto in caso di prodotti freschi come possono esserlo il latte o certi tipi di formaggi, specialmente se vengono venduti per determinate caratteristiche. Non solo, si innesca anche un processo di deterioramento che comporta un aumento della carica batterica. Il sospetto degli inquirenti è che possano essere state utilizzate delle sostanze, come potrebbe esserlo ad esempio l’acqua ossigenata o soda caustica, per fermare l’acidificazione: elementi che tra l’altro hanno la caratteristica di essere volatili e che quindi in un determinato arco temporale spariscono o possono essere difficilmente rintracciabili. Tuttavia si tratterebbe di sostanze che se assunte per lungo tempo potrebbero essere nocive per la salute. Da qui l’inchiesta e il sequestro volto ad accertare il complesso fenomeno di adulterazione e sofisticazione che doveva servire a coprire e correggere il cattivo stato di conservazione di prodotti destinati alla grande distribuzione.


Il plauso del ministro


Al momento non ci sarebbero partite di prodotti “sofisticati” nei supermercati. Ma le indagini proseguono. «Ringrazio il nostro Ispettorato centrale per i controlli serrati portati avanti ogni giorno sul nostro territorio, a difesa dei produttori e delle persone che acquistano - ha detto il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida - l'Icqrf, insieme ai Nas dei Carabinieri, ha contribuito a portare a segno un'importante operazione, nel solco dell'impegno contro ogni tipo di contraffazione e di inganno sui prodotti agroalimentari italiani. Qualità, benessere e sicurezza sono elementi di forza del Made in Italy».

 

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