Sassoferrato, diagnosi sbagliata poi le metastasi. Il marito è disperato: «Silvia sta male, aiutatemi a curarla»

Diagnosi sbagliata, poi le metastasi. Il marito è disperato: «Silvia sta male, aiutatemi a curarla»
Diagnosi sbagliata, poi le metastasi. Il marito è disperato: «Silvia sta male, aiutatemi a curarla»
di Véronique Angeletti
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Lunedì 18 Marzo 2024, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 16:26

SASSOFERRATO Alessandro Bonucci non è abituato a chiedere. E nemmeno a lamentarsi. Finora, ha custodito in famiglia la malattia di sua moglie e della mamma dei suoi due figli, la maestra Silvia, 46 anni. Ma la malattia è progredita e non vuole lasciare nulla intentato. Pertanto, lancia un commovente e pubblico appello attraverso gofundme.com “A hope for Silvia thanks to you” e dopo anni di silenzio racconta la loro storia. «Il calvario – scrive - inizia nel 2013 quando una non corretta diagnosi dermatologica fa ritardare di 5 mesi l’asportazione di un melanoma maligno raro e aggressivo.

 

L’odissea

Nonostante numerose metastasi, siamo riusciti a fare la nostra vita ma, negli ultimi mesi, il melanoma è tornato più aggressivo che mai e l’intervento chirurgico alle metastasi cerebrali a novembre 2023 presso Torrette non ha dato i risultati sperati.

Il caso è incurabile con terapie standard e note, possiamo affidarci solo a trial sperimentali per la maggior parte all’estero. Le speranze sono basse ma la mia famiglia non può arrendersi, affinché Silvia possa vivere insieme ai suoi figli dobbiamo tentare il tutto per tutto». Spiega che è in contatto con ospedali americani, britannici, israeliani. «Solo una videochiamata con zoom per la valutazione del caso clinico presso Boston costa 900 dollari. Qualora venissimo accettati non avremo tempo da perdere, sono qui a chiedervi un contributo per affrontare le spese mediche ed essere pronti a partire: potrebbe essere l’unica speranza e dobbiamo trovarci preparati. Le spese che faremo verranno condivise con tutti coloro che parteciperanno al GoFundMe».

Un appello subito rimbalzato in rete e sta generando iniziative di solidarietà. Sabato sera la cena di beneficenza organizzata dall’alimentare “Chicco e Fabiola” e il circolo Acli degli ex minatori di zolfo ha coinvolto centinaia di persone e raccolto 1850 euro. In rete, le donazioni hanno superato i 50 mila euro. Il caso sta sensibilizzando privati, aziende e anche associazioni locali d'imprese. Una mobilitazione che omaggia la bella personalità di Silvia Moroni, maestra alla primaria - si è laureata in Scienze della Formazione presso l’Università di Urbino - che, con dolcezza e competenze, fa la differenza. In un compito dove il tema verteva su chi nella loro vita ritenevano aveva insegnato tanto, William, alle medie, ha scritto «la mia ex maestra Silvia perché, come una mamma premurosa, mi ha insegnato per cinque anni la matematica, la gentilezza e l’amore, il valore di me, il rispetto degli altri, a migliorare e a non arrendermi mai».

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