La Metalcoat vuole l’Ascoli: presentata una proposta. Pulcinelli potrebbe rimanere con una quota minoritaria

La Metalcoat vuole l’Ascoli: presentata una proposta. Pulcinelli potrebbe rimanere con una quota minoritaria
​La Metalcoat vuole l’Ascoli: presentata una proposta. Pulcinelli potrebbe rimanere con una quota minoritaria
di Mario Paci
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 08:40

ASCOLI La Metalcoat, azienda bergamasca che opera sul mercato internazionale, con una consolidata esperienza nell’ambito dei laminati in alluminio e acciaio, ha presentato formale manifestazione di interesse per rilevare l’Ascoli calcio ora in mano alla famiglia Pulcinelli con l’obiettivo di avviare al più presto la due diligence. Finora è stata mantenuta la massima riservatezza fra le parti.


La due diligence 

Cosa è? È l’analisi di tutte le informazioni relative all’Ascoli calcio con particolare riferimento alla struttura societaria e organizzativa, all’attività da essa svolta, al mercato, ai fattori critici, alle strategie commerciali, alle procedure gestionali e amministrative, ai dati economici e finanziari nonché agli aspetti fiscali e legali.

La finalità della due diligence è quella di verificare se ci siano le condizioni di fattibilità dell’ operazione finanziaria. L’Ascoli calcio è pronta a mettere a disposizione i suoi bilanci e in questo momento si è nella fase di valutazione contabile. Insomma è solo il primo passo. I contatti fra le parti ci sono stati un mese fa, tanto che la moglie del proprietario della Metalcoat, Matteo Trombetta Cappellani, ha assistito a una gara dell’Ascoli ed è rimasta piacevolmente sorpresa dal calore della tifoseria bianconera. La Metalcoat vuole investire sul calcio perchè ritiene che sia uno straordinario veicolo di promozione. Fra l’altro l’azienda ha partecipato ai lavori di copertura dello stadio di Bergamo e Trombetta Cappellani vanta ottimi rapporti con la famiglia Percassi, principale azionista dell’Atalanta. La Metalcoat, pochi mesi fa, grazie anche ai buoni uffici del sindaco Marco Fioravanti, ha rilevato all’asta la Plalam nella zona industriale di Campolungo investendo dieci milioni di euro e ha intenzione di espandersi. Nel suo piano la Ferinvest, società della famiglia Pulcinelli, non verrebbe estromessa ma coinvolta seppure con una quota minoritaria. 

Il bilancio bianconero

Ma quale è lo stato di salute dei conti bianconeri? Il bilancio al 30 giugno scorso registra una perdita di 6.608.481 euro. Si legge testualmente: «alla voce perdite “portate a nuovo” si accoglie la perdita al 30 giugno 2021 pari a 4.656.490 euro per la quale si è proceduto alla sospensione di ogni delibera in merito fino all’approvazione del bilancio relativo al quinto esercizio successivo». Cosa significa? Che sfruttando il decreto Covid, l’Ascoli, come altre società non solo calcistiche, ha la possibilità di ripianare le perdite, una parte entro il 30 giugno 2026, e un’altra entro il 30 giugno 2028. Come ripianarle? Con aumento di capitale da parte dei soci o sfruttando eventuali utili. Ma bisognerà farlo. I compensi contrattuali per i calciatori ammontano a poco più di dieci milioni di euro lordi, per gli allenatori 875mila euro. Gli altri oneri, per un totale di 523 mila euro, riguardano i premi/indennizzi per Ghazoini, Collocolo, Ventola, Fiorani, Baschirotto, Sabiri, Tavcar, Mendes e altri trenta tesserati. Se la perdita è superiore ai sei milioni di euro, i pagamenti però vengono eseguiti regolarmente dalla società di corso Vittorio Emanuele. Finora, sono state rispettate tutte le scadenze sugli emolumenti che non comporteranno alcuna penalizzazione, così come i fornitori vengono soddisfatti.

Il piano C

Ma cosa succederebbe se l’Ascoli, malauguratamente, dovesse retrocedere in serie C? Metalcoat può essere interessata anche all’acquisto di una società di categoria inferiore purchè Pulcinelli le venga incontro per quanto riguarda la massa debitoria. Dal canto suo Massimo Pulcinelli ha dichiarato pubblicamente che non farà fallire l’Ascoli e la iscriverà al campionato citando l’esempio del collega Santopadre del Perugia. Ma è abbastanza evidente che senza gli introiti televisivi e federali della cadetteria sarebbe un’impresa titanica per tutti mantenere la categoria e pagare gli stipendi regolarmente. 

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