Storia di degrado, immobilismo, strana e pericolosa burocrazia. Quasi un corto circuito della realtà che spiazza e inorridisce. Ancora sangue in Centro, ancora una vittima che si poteva evitare: una turista tedesca di 62 anni azzannata a un polso e a una gamba dallo stesso cane che 34 giorni fa aveva ferito una romana di cinquant’anni. Cambia solo il luogo: la prima aggressione sul marciapiede di via del Tritone, l’ultima in via del Teatro Marcello. L’animale, un meticcio, come il 29 febbraio era in compagnia di un clochard trentenne romano che tiene con sé anche altri due cani. La donna è stata soccorsa e trasportata in codice verde all’ospedale Fatebenefratelli. Per lei la prognosi è stata di sette giorni. L’aggressione è avvenuta il 3 aprile, alle 18,30 circa: a intervenire sono stati gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale Gruppo Centro. Con loro i colleghi Tutela Ambiente. Come per la prima volta, l’animale è stato portato dal “Soccorso animali” della Pet in Time presso il canile comunale per essere sottoposto a controlli veterinari.
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LO CHOC Stessa procedura della precedente aggressione, ma con una differenza: il cane è stato posto sotto sequestro e il clochard (visto il precedente) sanzionato per “mal governo degli animali” come prevede l’articolo 672 del codice penale, articolo che però è stato “depenalizzato” e trasformato in una violazione amministrativa.
LA PROCEDURA Il ragazzo tiene con sé da tempo i tre meticci: due adulti e uno più giovane. È stato per mesi su via del Tritone, accampato davanti a un negozio chiuso, coperto con un telone quando pioveva. Quando ci fu la prima aggressione, residenti raccontarono che spesso i cani avevano la museruola, che il giovane non aveva mai creato problemi di ordine pubblico e che gli animali probabilmente per senso di protezione abbaiavano spesso qualcuno inavvertitamente si avvicinava.
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LE VERIFICHE Gli accertamenti sanitari a cui era stato sottoposto il cane avevano accertato che l’animale (che era stato microchippato così come prevede la legge) non avesse particolari problemi. Ma è chiaro che qualcosa è andato storto nell’intero processo che alla fine ha visto l’animale tornare dal clochard nelle stesse condizioni di prima. L’uomo è conosciuto e seguito dai volontari della Croce Rossa, dal Nucleo assistenza emarginati della Municipale e dai servizi sociali del Comune di Roma. E ora cosa succederà? Formalmente il cane sequestrato non potrà essere restituito al clochard. Dovrà, ancora una volta, passare attraverso il periodo di osservazione presso un centro veterinario comunale. Molti ieri si preoccupavano per il destino di quel meticcio, costretto a vivere in strada. Tanti altri si interrogavano: «Perché non è stato possibile evitare la seconda aggressione?».