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«Ha riconosciuto me, la madre e la sorella. Mia figlia sta bene» racconta il padre Pierpaolo, carabiniere in servizio a San Lorenzo in Campo che ha ricevuto in questi giorni tanti attestati di vicinanza anche da parte dei più alti gradi dell'Arma regionale e da varie parti d'Italia.
«Da due giorni non dormivo», ammette con le lacrime agli occhi. «Non ricorda nulla di quanto è accaduto - aggiunge -. Ha chiesto perché si trova in ospedale». La ragazzina non smette di tenere la mano della mamma a cui chiede di non lasciarla e ha anche parlato con un'amica al telefono.
Avrà un cellulare nuovo, riferiscono i genitori, visto che il suo l'ha perso la sera in cui è rimasta coinvolta nella calca all'uscita della Lanterna azzurra, in cui sono morte sei persone. Dopo aver sentito le notizie su quello che stava accadendo il padre l'ha chiamata e ha risposto un ragazzo che aveva ritrovato il telefono e che non sapeva nulla di lei: da lì la corsa a Corinaldo dove il carabiniere ha trovato la figlia sdraiata vicino all'ambulanza, quasi irriconoscibile tanto il viso era gonfio per i traumi subiti.
Ora la grande gioia del risveglio, dopo due giorni di disperazione. «Quando si è svegliata ha sgranato gli occhi come se dovesse scappare da qualcosa», ha detto ancora il padre «vuole sempre la mano della mamma». «La bambina è lì, adesso non la stacco più da me - continua la madre Daniela, ringraziando tutti quelli che si sono adoperati per soccorrere e assistere la figlia - mi cerca la mano e vuole che stia con lei.
Si lamenta dei dolori, chiede quando andiamo a casa.
Adesso, quando la mettono in cameretta verranno le amiche a trovarla. Con una l'ho già fatta parlare: le amiche piangono tutte di gioia, riceviamo telefonate da tutta Italia, abbiamo avuto tantissime testimonianze d'affetto». Ieri i primi segni di risveglio, oggi la 15enne respira autonomamente. «È fatta», conclude la madre commossa dopo aver temuto il peggio.