«Auriane mi ha mentito». Sohiab Teima, 21 anni, ha giustificato così ai giudici della corte d'appello Grenoble il femminicidio di Auriane Nathalie Laisne, 22enne francese, trovata morta con un taglio alla gola il 25 aprile a La Salle in Valle d'Aosta. «Mi aveva detto di aver ritirato la denuncia - ha proseguito così l'italo-egiziano originario di Fermo trasferitosi in Francia - per questo eravamo insieme». Il giovane ha violato il divieto di avvicinamento alla ragazza, che l'aveva denunciato per maltrattamenti. Il 2 maggio si saprà se Teima sarà estradato in Italia, come ha chiesto il procuratore di Aosta Luca Ceccanti, oppure resterà in carcere in Francia.
L'arresto
Il ragazzo era stato arrestato a Lione l'11 aprile scorso con un mandato di arresto europeo.
La dinamica dell'omicidio
Secondo l'autopsia, la giovane è stata uccisa a coltellate. Sohaib avrebbe accompagnato Auriane a La Salle dove stavano cercando un'abitazione abbandonata, che hanno definito «casa dei fantasmi». I testimoni hanno riportato che vestivano di scuro «come due dark». Lei aveva una carnagione chiara ed è apparsa sofferente. Qualche giorno dopo, il ritrovamento del corpo ferito alla gola.
Sohaib sarebbe poi tornato a casa attraverso il traforo del Monte Bianco ed è stato arrestato a Lione.
I legali italiani e gli inquirenti potranno parlare con Teima solo se ci sarà l'estradizione. Per il momento, il ragazzo ha negato di aver ucciso Laisne e ha detto di volersi difendere.