ASCOLI Ascoli è l’unico capoluogo delle Marche, in controtedenza nazionale, dove la maggioranza dei matrimoni si celebra con rito religioso. L’ultimo rilevamento effettuato vede Pesaro e Urbino con il 34,9% di unioni religiose, Ancona (39.6% contro il 60, 4% civili), Macerata (49, 7% rispetto al 50,3%), Fermo (47,8% contro 52,2%) e Ascoli con il 53,4% di nozze con rito religioso. Nel capoluogo davanti ad un sacerdote hanno detto sì 118 coppie, in municipio 76. Se ripensiamo al passato, comunque nel 1994 i matrimoni celebrati in chiesa furono 295 a fronte di soli 25 in Comune.
Le nozze il sabato
Rispetto al passato aumentano i matrimoni celebrati di sabato e non di domenica Per capire quanto Ascoli sia legata alle tradizioni è basta fare un confronto con la vicina San Benedetto dove 52 sono le unioni religiose contro le 56 civili ma le nozze sono molte meno: 108 contro le 194 della città turrita. « a sempre Ascoli vanta un ambiente religioso radicato nel tempo, di forte spiritualità, confermato anche ora dalla grande frequenza di fedeli alle alle messe» spiega il cancelliere vescovile e moderatore della Curia, don Lino Arcangeli, evidenziando che tale consuetudine è stata tramandata alle coppie attuali dalle loro famiglie, a partire dai nonni. «Dopo la flessione legata al Covid ci accorgiamo che adesso tanti sposi vogliono ufficializzare in chiesa: in questo inizio 2024 sono già 25 le cerimonie religiose» aggiunge don Lino Arcangeli, certo che la presenza costante e vicina della diocesi sia uno dei fattori decisivi.
I numeri
Alcune curiosità: l’età media di coloro che arrivano all’altare è di 34,6 anni per quel che riguarda i maschi e di 32,5 per le femmine: circa due anni in più rispetto al 2012.