ANCONA Smartphone, condizionatori, perfino una lavatrice e un’asciugatrice. «Tu paga, poi noi li rivendiamo e ti diamo i soldi». E invece il 60enne con un deficit psichico, invalido civile al 100%, non ha mai visto né i prodotti hi-tech né il denaro. Si è fidato del gruppetto di “amici” che l’hanno raggirato, facendogli accendere dei finanziamenti in serie.
La sorpresa
Ad accorgersi di quello che stava succedendo è stato il fratello dell’uomo, che è anche il suo tutore, quando ha visto che sul conto corrente continuavano ad arrivare strani addebiti. Così si è rivolto ai carabinieri della stazione di Brecce Bianche che hanno avviato le indagini e, anche grazie alle riprese della videosorveglianza di vari punti vendita, sono risaliti alla gang, composta da quattro uomini tra i 24 e i 36 anni, tutti anconetani, uno dei quali ora si trova in carcere per altri reati.
Su tre di loro, peraltro, pesa la recidiva. Ieri si è aperto il processo a carico dei quattro furbastri che, senza un briciolo di pietà, avrebbero approfittato del disagio psicologico della vittima (assistita dall’avvocato Francesco Scaloni) per convincerla ad acquistare una serie di prodotti nei centri commerciali, accendendo finanziamenti per circa 5mila euro portando a garanzia la sua pensione di invalidità. L’accusa è di circonvenzione di incapace.
La ricostruzione
È successo tutto nell’arco di un mese, tra il novembre e il dicembre 2020.
La scusa era questa e il disabile è caduto nel tranello. Ma la merce acquistata non è mai entrata nella sua disponibilità. L’unica cosa che vedeva erano le rate dei finanziamenti accesi con la sua pensione di invalidità, che arrivavano puntualmente. Ad accorgersi degli ammanchi è stato il fratello, che è anche il suo tutore: ha sporto denuncia ai carabinieri e, al termine delle indagini, i 4 componenti della gang - difesi dagli avvocati Fabrizio La Rocca, Giuliano Natalucci, Milo Sabatini e Giuditta Pierella - sono stati rinviati a giudizio. Il giudice P ieri ha aperto il processo, che entrerà nel vivo a partire dall’udienza del prossimo 18 aprile.